In tutta l'Italia Meridionale, non solo in Calabria, si producono taralli in una grande varietà di ogni forma e grandezza; dai tarallucci o tarallini a ciambellina piccoli piccoli, a quelli intrecciati, a quelli a ciambella sempre più grandi.
Essi vengono aromatizzati con diverse aggiunte: non possono, naturalmente, mancare quelli al peperoncino, ma si hanno anche quelli ai semi di finocchio, o anche al majo ( fiori di sambuco ), al pomodoro, all'aranzo ( semi di anice ), alla cipolla, al rosmarino, all'origano e, da un pò di tempo, anche al vino.
Sono molto usati come rompidigiuno a metà mattinata, in tutti gli ambienti: sulla spiaggia, negli uffici, durante lo studio, vengono dati ai bambini per farli star buoni ecc.
A mio parere sono veramente speciali i Taralli di Longobucco ( prima foto ) un paese alle pendici della Sila Greca che espande il suo territorio anche all'interno dell'altopiano entro i confini del Parco Nazionale.
Ricetta per i taralli di Longobucco preparati da un forno:
amalgamare insieme tutti gli ingredienti e preparare un impasto morbido come per il pane; far lievitare; quindi preparare le ciambelline alla grandezza e alla forma che si vuole (i più usati sono quelli intrecciati come nella prima foto) e infornare o su una pala lunga o su una teglia.
Una variante è costituita dai taralli bolliti: prima di infornarli si passano nell'acqua bollente; quest'ultimi risultano più duri e più lucidi.
Pubblicato il 2011-09-30